I migliori sei libri di Joan Didion

I migliori sei libri di Joan Didion

Vincitrice del St. Louis Literary Award e del National Book Award, Joan Didion è stata un’autrice americana. Fanno parte della sua vasta produzione, oltre ai numerosi interventi giornalistici, anche romanzi, saggi, sceneggiature e opere teatrali. Venuta a mancare solo pochi anni fa, è ancora ricordata per il grande contributo che ha lasciato alla letteratura americana, grazie allo stile che ha contraddistinto la sua scrittura.

Il suo tratto caratteristico infatti è la commistione, all’interno dello stesso testo, di generi diversi. Nella produzione letteraria possiamo notare un’unione di saggistica e narrativa: gran parte delle opere di Didion non sono altro che l’analisi del proprio tempo (di volta in volta nelle sue diverse sfaccettature), visto attraverso l’esperienza personale. Anche nel giornalismo è visibile la fusione di elementi differenti: non c’è mai una totale oggettività, ma ogni fatto è riportato filtrato da uno sguardo soggettivo. È come se l’autrice non riuscisse mai a rinunciare né alla verità del giornalismo, né all’intimità e ai pensieri dell’io.

Per comprendere meglio le caratteristiche della sua straordinaria scrittura, ecco i sei migliori romanzi di questa interessante autrice.

.

L’anno del pensiero magico

Migliori libri di Joan Didion

Joan, sposata con John da circa quarant’anni, all’improvviso perde il marito in seguito a un fulminante attacco di cuore. Da questo inaspettato quanto insensato momento inizia per l’autrice un anno giustamente definito “magico”, in cui la logica lascia il posto alla follia, la realtà al sogno. Perché finché non lo si prova, non si sa come si presenti il dolore. Diverso da qualunque tipo di tristezza mai sperimentata, il vero dolore emerge sotto i panni del delirio e dell’alienazione, condizioni che Didion documenta in maniera scrupolosa, nella speranza di tornare a uno stato di chiarezza ormai non più raggiungibile. Così il lettore si trova a scoprire gli angoli più reconditi della sua mente e, per quanto complessa e confusionaria, cerca di comprenderla. In uno degli scritti più intimi della giornalista americana, impariamo a confrontarci direttamente con una condizione spesso nascosta e mai riconosciuta come patologica: il delirio dato dal lutto.

Qui la mia recensione completa.

Le persone che hanno perso qualcuno da poco hanno sul viso una certa espressione, forse riconoscibile solo da coloro che hanno visto quell’espressione sul proprio. Io l’ho notata sul mio e ora la noto sugli altri. È un’espressione di estrema vulnerabilità, nudità, trasparenza. (…) Queste persone che hanno perso qualcuno sembrano nude perché si credono invisibili. Io stessa per un certo lasso di tempo mi sentii invisibile, incorporea.

L’anno del pensiero magico

Migliori libri di Joan Didion: Perché scrivo

Con uno stile fortemente empatico, la scrittrice illustra il proprio processo creativo, sottolineando l’importanza dell’io: scrivere è l’atto di imporsi sullo spazio privato altrui, di dire “ascoltami, guarda le cose dal mio punto di vista”. Ma nel testo quello che dovrebbe essere per lei il presupposto della scrittura è visto come un punto d’arrivo: ad essere indagati sono gli eventi che l’hanno portata a questa consapevolezza (il rifiuto dell’università di Stanford, l’inferiorità provata rispetto ai compagni di corso, la voglia di giocare con le parole e annotarsi tutto ciò che vede, ricorda, immagina). L’importante è alla fine osservare il mondo reale e trasformare la scrittura in vita: per raggiungere questo obiettivo sono fondamentali una profonda riflessione sulle parole (svolta, più di tutti, dall’amato Hemingway, modello irraggiungibile di Didion) e uno stile diretto (utilizzato, più che dalle testate tradizionali, dai giornali underground che legge sempre con interesse). Prima di scrivere l’autrice non sapeva chi fosse: l’obiettivo dei saggi è dunque quello di affermare la scrittura come strumento di coscienza di sé e del mondo.

Migliori libri di Joan Didion

“Volevo vedere la vita svilupparsi in un romanzo, ed è ancora così. Non volevo una finestra sul mondo, ma il mondo stesso. Volevo tutto.”

L’inventore di sogni

Miami

Didion ci regala un altro dei suoi saggi lucidi e arricchenti, partendo ancora una volta dalla propria esperienza personale. La città di Miami possiede un’identità unica, in gran parte legata alla storia che l’ha attraversata negli ultimi decenni. Ciò l’ha resa un luogo di incontro per culture e modi di vivere differenti. L’incontro-scontro di popoli, soprattutto a seguito di un evento traumatico, ha innescato delle conseguenze ben visibili ancora oggi, che l’autrice analizza con la profondità e la precisione che l’hanno sempre contraddistinta. Grazie a uno stile chiaro e a una forte attenzione al dettaglio, riesce a restituire alla perfezione l’atmosfera di una città unica, anche a più di quarant’anni di distanza dalla prima pubblicazione.

Qui trovi la mia recensione completa di Miami.

Questa particolare atmosfera faceva sì che Miami non sembrasse una città, ma una fiaba, una storia d’amore ai tropici, una specie di sogno a occhi aperti in cui tutto è possibile.” 

Miami

Migliori libri di Joan Didion: Idee fisse

Didion introduce la sua riflessione sugli Stati Uniti post 11 settembre dalla sua esperienza personale. Ricorda come lei abbia vissuto i giorni dell’attentato, per poi ampliare lo sguardo verso la popolazione americana. L’autrice nota una generale rielaborazione dell’evento, spesso distorto e semplificato, reso più “gestibile”. La celebrazione livellante delle vittime, l’aggressiva idealizzazione dell’ignoranza storica, la manicheizzazione degli schieramenti (il nemico è cattivo, l’America detiene un potere benigno) impediscono di esaminare in maniera approfondita ciò che è accaduto. Il libro è ricchissimo di informazioni, nomi, eventi, con una precisione e un’accuratezza storica notevoli. La critica al governo è chiara: ha diffuso pubblicamente una narrazione distorta, mentre in segreto prendeva impegni pericolosi e contraddittori. Ma, per fortuna, molte delle “idee fisse” prima così popolari oggi non convincono più. Forse anche grazie a figure di spicco come Didion, che hanno cercato, attraverso riflessioni approfondite, di diffondere maggiore consapevolezza.

Migliori libri di Joan Didion

“L’accaduto veniva rielaborato, oscurato sistematicamente, epurato di storia e perciò di significato, infine reso meno leggibile. (…) Come se, da un giorno all’altro, l’evento insanabile fosse stato reso gestibile, ridotto al sentimentale, a talismani protettivi.”

Idee fisse

Blue Nights

Migliori libri di Joan Didion

Blue Nights è forse una delle opere più personali di Didion: qui racconta del proprio rapporto con la figlia, scomparsa prematuramente. La nostalgia permea ogni pagina, i ricordi tornano alla mente, accompagnati da continue e martellanti domande, ripetizioni, sensi di colpa. Tutto, dallo stile al contenuto, contribuisce a fornire al lettore la sensazione di malinconia e, talvolta, rimorso, che perseguita l’autrice. Questo sentore è ben riscontrabile in quelle “notti azzurre” che ricoprono il cielo estivo della California del Sud. Numerosi temi si intrecciano (l’adozione, la vecchiaia, la giovinezza, la maternità), ma tutti convergono in uno sguardo verso il passato, inquieto e nostalgico, ma sempre pieno d’amore.

Qui trovi la mia recensione completa di Blue Nights.

“Profondità abissali e levità, cambiamenti repentini. Era già una persona, non mi ero mai concessa di vederlo.”

Blue nights

Migliori libri di Joan Didion: The White Album

Didion si riconferma, anche con questo titolo, una delle autrici americane che meglio ha saputo descrivere il suo tempo. Partendo ancora una volta dalla propria situazione medica, racconta cosa sono stati gli anni ‘60 e ‘70. Si scopre alienata dagli altri esseri umani, in preda a preoccupazioni e bizzarre ossessioni. In uno stato di passività e “chiusura psichica” che, riflette, ha molto a che fare con la situazione storica che gli Stati Uniti stanno vivendo. Decide dunque di descrivere l’incredibile periodo citato attraverso alcuni suoi simboli, come i Doors, Doris Lessing, Huey P. Newton, i “bike movies”, l’evoluzione del movimento femminista, la strage del 9 agosto 1969 a Cielo Drive. Tutti eventi o figure che hanno segnato il suo tempo e il suo paese, ma anche le persone che, come lei, hanno vissuto in un periodo da conoscere e analizzare con attenzione.

Migliori libri di Joan Didion

“Noi ci raccontiamo delle storie per vivere. (…) Interpretiamo ciò che vediamo, selezioniamo la più praticabile delle scelte multiple. E, soprattutto se siamo scrittori, viviamo grazie all’imposizione di una linea narrativa sulle immagini più disparate, alle ‘idee’ con cui abbiamo imparato a congelare la mutevole fantasmagoria che costituisce la nostra esperienza effettiva.”

The White Album

.

Se ti è piaciuto l’articolo sui Migliori libri di Joan Didion, iscriviti alla newsletter compilando il form qui sotto: bastano solo il nome e un indirizzo email!



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.