Consigli librari e novità editoriali
Blue Nights è forse una delle opere più personali di Didion, insieme a L’anno del pensiero magico: qui racconta del proprio rapporto con la figlia, scomparsa prematuramente.
Didion ci regala un altro dei suoi saggi lucidi e arricchenti, partendo ancora una volta dalla propria esperienza personale.
Charles, un giovane dalla vita triste e solitaria, colorita da un grande interesse per i progressi tecnologici e una smodata ammirazione per Alan Turing, decide di investire tutti i suoi risparmi nell’acquisto di Adam, una macchina dalle sembianze umane.
In questo testo sui generis, per tematiche e stile, rispetto alla produzione dell’autore, McEwan veste i panni di tre differenti personaggi.
In Canto di Salomone si narra la storia di Milkman, al secolo Macon Dead, che impara a crescere circondato da molte figure magistralmente dipinte, come sempre, dall’autrice.
La vita passata di Sethe si costruisce pagina dopo pagina, disvelata a poco a poco grazie all’arrivo di una nuova figura, Beloved, che costituisce e in un certo senso incarna quell’elemento sovrannaturale così tanto presente nella narrativa di Morrison.
Theo è solo un ragazzino quando la sua vita viene completamente sconvolta da un grave incidente, che lo rende solo e senza una dimora: da qui seguiamo le vicende, da lui narrate, dei successivi dieci anni.
Sulla strada, oggi riconosciuto come il manifesto della beat generation, racconta di due giovani, Sal e Dean, e del loro viaggio attraverso l’America. Kerouac accompagna il lettore nelle folli avventure descrivendo la propria generazione e un continente intero.
Giordano è tornato con un libro in cui intreccia storia personale e Storia globale, creando un racconto in cui è impossibile non immedesimarsi. Viene così ricostruito un periodo di vita di un uomo, l’autore stesso, che riflette sulle proprie sensazioni: angoscia, paura, sconforto ma anche una flebile, e tuttavia viva, speranza.
Con uno stile davvero notevole e fortemente personale, Ranieri afferma la propria identità di Autrice: elabora il racconto di una vita in tutte le sue sfaccettature.
Gormenghast è un mondo a parte, composto da un castello, dalle sue tradizioni secolari, e da tutti i personaggi che vi gravitano intorno. Qualcosa sta cambiando e il Male si sta insinuando in un luogo da sempre tranquillo.
Nora conduce un’esistenza infelice e sempre uguale, tanto da arrivare ad attuare il gesto estremo. Ma, tentato il suicidio, scopre l’esistenza di un luogo, una sorta di limbo con le sembianze di una biblioteca, dove ha la possibilità scoprire come sarebbe andata la sua vita se non avesse avuto rimpianti.
Con una prosa autentica ed essenziale, Castellitto trasporta il lettore nelle vite di alcuni giovani ricchi romani, caratterizzate da vacuità e assenza di senso, ma vissute sempre all’estremo: tra droga e alcol, feste costose e azioni immorali, gli iperborei credono di aver raggiunto felicità e pienezza, ponendosi al di sopra di tutto e tutti.
Nella piccola isola di Trinidad vivono Betty, il figlio Solo e il riservato Mr Cheatan. Persaud, promettente autrice caraibica, usa come pretesto le semplici esistenze di queste tre figure, intrecciate nella maniera più originale, per affrontare numerosi temi attuali e presentare al mondo la propria cultura.
Nella cinquina del Premio Campiello 2021 e del Premio Strega 2021, Il libro delle case mi si è presentato come un’opera intrigante. Conscia della sua originalità e unicità, mi sono approcciata alla lettura e, purtroppo, ne sono rimasta delusa.
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